martedì 31 maggio 2016

Tutte le cifre sugli AUTOVELOX



E' oramai da qualche anno che Comabbio ha trovato negli autovelox la gallina dalle uova d'oro. Solo negli ultimi anni, grazie ad essi, a Comabbio si sono spesi milioni e milioni di euro in infrastrutture nuove di zecca pagati coi quattrini razzolati dagli incauti automobilisti.

Nonostante siano passati anni, c'è sempre qualcuno che o non lo sa o si dimentica, prende la multa e, sì facendo, va ad ingrassare le già obese casse del Comune di Comabbio.

Già autorevoli giornalisti (fra cui firme de La Provincia di Varese, Varesenews, Il Sole 24 ore) hanno sottolineato lo stravagante caso del nostro paese, un Comune che con un bilancio di poco meno di 1 milione e mezzo di euro l'anno, è in grado di costruire strade, parcheggi, cooperative, marciapiedi per un valore totale enormemente superiore alle sue reali capacità economiche.

Ma dopo tutti questi anni, quanto rendono gli autovelox al Comune di Comabbio? E' diminuito l'introito o si è mantenuto costante?

E' il Bilancio che può rispondere a questa semplice domanda.

Nell'anno 2015 apprendiamo che il Comune ha incassato 750.000 € di multe. Per avere un'ordine di idee, tutte le tasse pagate dai Comabbiesi nel 2015 hanno reso al Comune «solo» 500.000 €.

In pratica, se fosse possibile si potrebbero azzerare le tasse comunali e sostituirle con le multe.

Ma 750.000 € sono solo le multe «pagate». Vi sono ulteriori 650.000 € non ancora riscossi. Molti sono i ricorsi, molte sono le procedure di recupero coatto delle somme... non è facile. Tuttavia, ogni anno il Comune può contare non solo sulle multe emesse nell'anno corrente, ma anche su quelle degli anni passati che vengono, finalmente, pagate dagli automobilisti. Alcune risalgono addirittura a quasi dieci anni fa.

Una considerazione a parte merita il modo con cui queste enormi somme sono state amministrate negli anni passati. La cosa che lascia stupiti è che, mentre negli altri comuni il problema era sempre dove trovare i danari, a Comabbio per anni il problema è stato dove metterli.

Il modo con cui una parte è stata spesa è evidente (ex Cooperativa, nuovo palazzo municipale, strade, marciapiedi, parcheggi, dissuasori stradali etc.)... eppure ogni anno c'erano eccedenze.

Tutto ciò ha generato una situazione più unica che rara: il Comune di Comabbio vantava, alla fine del 2015, 3.145.000 € di avanzo di amministrazione. Una cifra enorme.

La cosa divertente è che, per effetto del Patto di Stabilità tanto caro all'Amministrazione, una grossa parte di questi danari è oggi vincolata da norme che ne limitano fortemente la fruibilità. Ma questo non è tanto colpa del Patto di Stabilità, ma del modo con cui quei capitali sono stati amministrati in passato.

L'errore cruciale è stato pensare che un'amministrazione comunale «virtuosa» fosse un'amministrazione che, a fine anno, avanzasse un tesoretto. E non importa se quel tesoretto, di anno in anno, diventasse gigantesco.

E' un errore. In linea di massima, un comune può, talvolta, avanzare qualcosa. Ma solo se ha in mente un preciso progetto e non ha intenzione di contrarre un mutuo per realizzarlo. A Comabbio, invece, si accantonava senza un preciso scopo.

L'Amministrazione «virtuosa» è quella che, ogni anno, raggiunge il pareggio di bilancio: tanto incassa, tanto spende.

Il fatto che, ad oggi, il Comune vanti «risparmi» milionari significa solo una cosa: che non ha saputo come gestire quell'enorme liquidità. A maggior ragione se pensiamo che, tutt'oggi, interi capitoli del Bilancio sono a 0 €, altri sono sotto-finanziati.

In sostanza: la colpa non è del Patto di Stabilità, ma negli enormi squilibri esistenti nella spesa pubblica comabbiese. Capitoli come le così dette «spese in conto capitale» (ossia gli investimenti in infrastrutture) sono tutt'oggi gonfi di soldi fino a scoppiare, mentre il settore sociale, culturale, dei servizi scolastici (ad esempio) piangono miseria. 

Per spiegarlo con un esempio, è come se un padre di famiglia con un reddito di 15.000 € l'anno, tutt'a un tratto vincesse 100.000 € al Superenalotto, l'anno dopo ancora e così via. Ma, invece che spendere quei soldi in più per l'istruzione dei suoi figli, per ristrutturare la casa, per le cure mediche, comprasse ogni anno un'auto nuova e una vacanza in alberghi 5 stelle per tutta la famiglia. I figli non hanno soldi per comprare i libri scolastici, la moglie si ammala, la casa cade a pezzi, ma il padre di famiglia, ogni anno, invece che usare parte dei soldi che regolarmente vince al Superenalotto per curare la moglie, la casa o i figli, li spende ancora ostinatamente per l'auto nuova e le vacanza, e buona parte li lascia in banca. Un giorno arriva una crisi bancaria, i suoi risparmi vengono congelati e, per di più, in parlamento passa una legge per cui le vincite al Superenalotto potranno, da quel momento in poi, essere spese solo per auto nuove e vacanze di lusso. Il padre di famiglia, da quel momento, è formalmente ricco, ha un conto corrente gonfio di soldi che però non può spendere, ha una splendida auto nuova ogni anno, fa vacanze da sogno ogni agosto... ma continuerà a lungo ad avere una moglie ammalata, figli ignoranti e una casa fatiscente.

Decisamente, poteva amministrare meglio i suoi soldi.

sabato 21 maggio 2016

mercoledì 11 maggio 2016

La Matematica non è un'Opinione


Finora si sono celebrati 9 Consigli Comunali. In tutto 83 punti all'ordine del giorno, di cui: 

73 (87,9%) proposti dalla Maggioranza
10 (12,1%) da noi. 

Noi abbiamo votato:

15 volte contrari
19 volte astenuti
49 volte a favore.

Cioè:

18,1% contrari
22,9% astenuti
59% a favore.

Sulle proposte presentate dalla Maggioranza (finora 73), così abbiamo votato:

15 volte contrari
19 volte astenuti
39 volte a favore


Cioè:

20,5% contrari
26% astenuti
53,5% a favore.

Sulle proposte presentate da noi (finora 10), la Maggioranza ha votato così:

9 volte contrari
1 volta astenuti
0 volte a favore

Cioè:

90% contrari
10% astenuti
0% a favore.

venerdì 6 maggio 2016

La Banda del Buco



Dopo tanta insistenza da parte nostra, finalmente qualcosa si è mosso. L'Amministrazione ha intenzione di far sistemare quei benedetti marciapiedi della Superstrada Statale 629, quelli che uniscono le vie Cima, Metà e Sotto Campagna!

Fra buchi profondi diversi centimetri e strati di asfalto sgretolato, quei marciapiedi costituivano un pericolo pubblico non indifferente.


Esempio del vergognoso stato d'incuria dei marciapiedi

La vicenda dura da 2 anni, almeno. Il 6 giugno 2014, infatti, dieci giorni dopo le elezioni, i Giovani Per Comabbio avevano presentato al Consiglio Comunale una formale richiesta di intervento, che era stata bocciata categoricamente (clicca qui).

Non ci siamo persi d'animo. Il 27 ottobre 2015 abbiamo scritto all'Ufficio Tecnico per chiedere di chi fossero quei marciapiedi: dell'ANAS o del Comune? Vi era, infatti, molta confusione al riguardo. La risposta, datata 2 novembre 2015, fu: sono di competenza dell'ANAS (vedi documento pubblicato in fondo all'articolo).

A quel punto, visto che ci era stato più e più volte riferito che il Comune di Comabbio aveva fatto richiesta all'ANAS senza ottenerne risposta, a nostra volta abbiamo fatto richiesta di visionare i documenti che dimostravano tale circostanza (10 novembre 2015). La risposta che ci è giunta è stata: non ne esistono (30 novembre 2015).

Stupiti e divertiti, abbiamo appreso (sempre dalla risposta ricevuta il 30 novembre) che il solo foglio di carta che il Comune era in grado di produrre al riguardo era datato 16 novembre 2015, cioè 6 giorni dopo la nostra richiesta di vedere gli atti, ed era una domanda di intervento avanzata dal Comune all'ANAS. Eravamo giunti alle comiche.

Nonostante tutto, a furia di insistere alla fine siamo riusciti a «costringere» l'Amministrazione ad intervenire. Il 27 aprile 2016, infatti, l'Ufficio Tecnico del Comune di Comabbio ha disposto una perizia a sue spese sui marciapiedi, stanziando la somma di € 250,35 (per visionare il documento, clicca qui).


Che altro aggiungere?

mercoledì 4 maggio 2016

Questo matrimonio non s'ha da fare


Nel 1927 il Duce Cav. Benito Mussolini introduceva in Italia la tassa sul celibato, un balzello che toccava a tutti coloro che non si erano ancora sposati (oltre 100 lire a celibe).

A distanza di quasi un secolo, le cose sono nettamente cambiate. A Comabbio, ad esempio, da mercoledì scorso pagheranno quanti intenderanno sposarsi.

Eh già... non bastavano l'IMU, la TASI, la TARI, l'IRPEF, le bollette, il mutuo, gli stipendi da fame, la disoccupazione, l'asilo, la mensa, i magrissimi assegni famigliari etc. ad allontanare i cittadini dal matrimonio e dalla famiglia... mancava, giust'appunto, un tributo per quanti vorranno sposarsi civilmente.

Infatti, col Consiglio Comunale del 27 aprile 2016 è stato varato un nuovo Regolamento Comunale per la Celebrazione dei Matrimoni Civili che stabilisce una forma di 'rimborso spese' che toccherà pagare a quanti vorranno sposarsi civilmente.

Ma a quanto ammonta questo nuovo balzello? Esso andrà da un minimo di 50 € (se il matrimonio è celebrato nei giorni infrasettimanali), a 150 € (sabato o domenica, festivi o prefestivi), fino a 300 € per il pacchetto 'deluxe' (se celebrato in villa Montevecchio-Barilli). Peggio andrà ai non residenti: il minimo è 200 € (infrasettimanale), 300 € di sabato o domenica, festivi e prefestivi, idem per il pacchetto 'deluxe' in villa Montevecchio-Barilli.

Che cosa accadrebbe se i piccioncini decidessero di sposarsi in un'altra villa che non sia la Montevecchio-Barilli? Meglio non chiederselo, già non si comprende perché inserire in un Regolamento Comunale una villa di proprietà di privati...

Il suddetto Regolamento ha anche dei lati, se vogliamo, più 'comici'. Ad esempio, interviene su uno degli aspetti più tediosi del matrimonio civile: la durata. E' arcinoto che tale liturgia duri ore ed ore... il Regolamento stabilisce, finalmente, che il matrimonio civile non potrà durare più di mezz'ora. Qualora al 31° minuto vi fossero ancora invitati intenti a lanciare riso e petali di rosa, l'area verrà prontamente sgomberata con lancio di fumogeni e polizia in assetto anti-sommossa.

Viene da domandarsi: da quando per godere di un diritto costituzionalmente garantito come la libertà di matrimonio è obbligatorio pagare?

Questo nuovo Regolamento, che a tratti (come si è visto) ha del comico, è solo uno dei tanti che abbiamo dovuto votare all'ultimo Consiglio Comunale. Ben 4, fra cui spicca il nuovissimo Regolamento per l'uso dei locali e delle strutture di proprietà comunali. Anche in questo caso, si stabilisce che quanti vorranno utilizzare uno spazio pubblico (come, ad esempio, la sala convegni nella ex-Cooperativa), dovranno pagare. Con buona pace del centro anziani e del 'centro di aggregazione' con cui fu pubblicizzata la ex-Cooperativa qualche anno fa.

I prezzi non sono poi altissimi: l'affitto della sala convegni nell'ex-Cooperativa costa da 50 a 70 € per una giornata, 5 € all'ora per la palestra, fino a 30 € per 3 ore nella sala biblioteca.

Questo ritrovato istinto legislatore della Maggioranza ci ha lasciato alquanto sgomenti. Non perché si tratti di qualcosa di assolutamente nuovo (di solito si parla di 'volere superiore' o di 'ce lo chiede lo Stato'), ma perché si ravvisa in esso una forte tendenza a fare cassa, cioè a raggranellare quanti più danari possibile.

Ci lascia sgomenti dal momento che il Comune di Comabbio (Patto di Stabilità sì, Patto di Stabilità no) è ricchissimo! Si sono appena spesi 2.4 milioni di euro per la ex-Cooperativa, centinaia di migliaia di euro in parcheggi, marciapiedi, dissuasori stradali, quasi mezzo milione per la Pelada. Tra poco si spenderanno quasi 300.000 € per una nuova strada e 100.000 € per l'ennesimo parcheggio... e l'Amministrazione si cura di raggranellare 100 € per celebrare un matrimonio civile o per affittare uno spazio pubblico ad un privato?

In un Comune ricco come il nostro non si dovrebbe pagare per sposarsi, ma essere pagati per farlo; non si dovrebbe pagare un rimborso spese per l'utilizzo di una sala pubblica, dovrebbe essere gratis! Certo, in un Comune ricco come il nostro dove le risorse sono impiegate per il meglio...