mercoledì 8 ottobre 2014

TASSE: Nuova Stangata nel 2014


L'Italia è, notoriamente, un paese il cui sistema fiscale ha assunto negli anni la conformazione di una giungla inestricabile, difficile da frequentare persino per tecnici, burocrati e commercialisti. Nel redigere il nostro Programma Elettorale 2014-2019 avevamo indicato come strada da intraprendere quella della «rimodulazione delle aliquote fiscali gravanti su famiglie e imprese», e fummo i soli a sostenerlo. 

Di questi tempi, con lo Stato che non fa che aggiungere balzelli su balzelli e che sfrutta i Comuni come veri e propri esattori fiscali per conto suo, riuscire a non aumentare le tasse è già un buon successo; ed era quello che auspicavamo in campagna elettorale e che oggi, a maggior ragione, chiediamo alla Maggioranza. 

Nel Consiglio Comunale del 28 agosto scorso è stata messa ai voti praticamente tutta la tassazione comunale e, con nostro profondo disappunto, è stata varata l'aliquota TASI addirittura al 2 per mille. Non ci aspettavamo un azzeramento della tassa, come avvenuto in alcuni Comuni, ma di certo non il doppio dell'aliquota base. Stupefacente appare la giustificazione data dal Sindaco: non avendo la possibilità di effettuare una buona previsione del gettito della
nuova tassa, abbiamo preferito applicare un’aliquota elevata per scongiurare buchi di bilancio. Ciò significa che il gettito reale potrà essere anche molto superiore a quello iscritto in bilancio? E in questo caso, il gettito supplementare sarà restituito ai cittadini, magari con tante scuse? 

Ciò che noi sosteniamo, invece, è un intervento sul fronte della spesa, ossia ridurre le uscite in modo da poter applicare aliquote tributarie un poco più basse. Ci rendiamo conto che non è facile individuare misure di taglio della spesa senza penalizzare i servizi. E tuttavia questa strada va perseguita con determinazione, poiché non è pensabile lasciare che le spese lievitino e poi chiedere ai cittadini di pagare il conto. 
Con disappunto abbiamo anche verificato
dichiarandolo in sede consiliare) che non è stata valutata dall’Amministrazione la possibilità di applicare una forma di progressività all'addizionale IRPEF. In breve. Oggi, com'è noto, i redditi fino a 15.000 euro lordi annui sono totalmente esenti dall'addizionale. Per i redditi superiori a 15.000 l'addizionale è uguale per qualsiasi reddito (0.30 per cento). Quello che abbiamo proposto al passato Consiglio Comunale è semplicemente, a parità di gettito, di rendere progressiva l'addizionale di modo che i più «ricchi» paghino di più e i più «poveri» di meno. Un semplice principio di equità sociale che avrebbe regalato alle famiglie meno abbienti un po' più di respiro. E non era una proposta campata per aria, dal momento ch'era stata avanzata sulla scorta di esperienze già collaudate in altri Comuni limitrofi. Anche l'addizionale stessa allo 0.30 per cento, confermata rispetto all'anno passato, ci ha dato l'impressione di un'Amministrazione che non ha intenzione di impegnarsi per una, seppur minima, diminuzione della pressione fiscale. 

All'opposto, si registra per l'anno in corso l'ennesimo aumento, una cosa che va apertamente contro ciò che auspichiamo. Non chiediamo nulla di impossibile, solo un poco più di coraggio. Un'Amministrazione Comunale priva di coraggio, infatti, rischia di appiattirsi sulla retorica del «Ce lo chiede lo Stato». Questa frase è stata troppo spesso utilizzata come alibi dall'attuale Sindaco, insieme all'ormai famigerato «Patto di Stabilità ». La vera differenza fra un'Amministrazione di passacarte e ciò che vogliamo noi è banalmente il non assecondare sempre la volontà statale come fosse ineluttabile, ma trovare la grinta necessaria per opporsi, come molti sindaci hanno già fatto. Di questi tempi, lo vediamo tutti, poche decine di euro in più fanno la differenza e ne vale seriamente la pena di scandagliare la spesa pubblica in cerca di costi che possano essere evitati senza che alcuno ne venga danneggiato, anche se riconosciamo trattarsi di un lavoro molto delicato e complesso. Tramite i risparmi derivanti dal taglio delle spese superflue sarebbe fattibilissima una riduzione delle tasse comunali. In tal senso, noi siamo pronti a dare il nostro contributo, a passare le ore a studiare fatture e rendiconti di spesa in cerca di spese che possano essere tagliate (già lo stiamo facendo e ne abbiamo trovate non poche), basta solo accettare le nostre più volte avanzate proposte di collaborazione. Magari al tavolo di una Commissione a ciò preposta.

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