L'Amministrazione,
con un voto contrario, chiude la porta in faccia alle Opposizioni...
definitivamente.
Ci
spieghiamo ancora una volta. Perché i Giovani
Per Comabbio ce
l'hanno su con queste «Commissioni
Consigliari Permanenti»? Cosa sono? Perché sono così importanti?
Sono solo tecnicismi? Tutt'altro.
In
un articolo di L. Frascotti, pubblicato sul nostro giornale a giugno
di quest'anno, si faceva notare una cosa molto semplice: in Consiglio
Comunale, a causa di alcune inefficienze della Legge Elettorale in
vigore, l'attuale Maggioranza rappresenta sono 1 comabbiese su 3,
mentre le Opposizioni rappresentano 2 comabbiesi su 3. Di fatti, chi
oggi amministra i comabbiesi rappresenta la minoranza di loro.
Dato
che questa situazione è alquanto contraria al concetto di
«democrazia» (che prevede, come punto fondamentale, il governo
della maggioranza
dei
cittadini), e dato il fatto che ormai il danno è fatto e non
conviene piangere sul latte versato, ci si aspetterebbe che, per lo
meno, l'Amministrazione ascoltasse e coinvolgesse quella che è la
maggioranza
effettiva dei
cittadini, ossia quel 62 % di comabbiesi che hanno votato per le
Opposizioni e che da esse sono rappresentate.
C'è
solo un «ma»: per fare in modo che le Opposizioni siano coinvolte
nelle scelte operate dalla Maggioranza attualmente, a Comabbio, non
esiste alcuno strumento istituzionale. Attualmente, le Opposizioni
sono estromesse TOTALMENTE da qualunque decisione e, per di più,
sono informate solo a cose fatte. L'Amministrazione tiene a debita
distanza le Opposizioni, non le coinvolge e non
ascolta i suggerimenti che da esse provengono.
Lo
abbiamo immediatamente sperimentato al Consiglio Comunale del 6
giugno 2014, quando furono bocciati tutti e 5 gli emendamenti da noi
proposti alle Linee Programmatiche di Mandato. Lo vediamo tutti i giorni, quando scriviamo delle proposte su questo sito internet, indirettamente indirizzate
all'Amministrazione, senza che esse siano messe in opera da chi ha il
potere di farlo.
Questo
atteggiamento appare il sintomo di un modo di
fare politica che si può definire «per
partito preso». E sembra paradossale constatare che non vi sia nulla di nuovo: era lo stesso approccio che aveva la precedente Amministrazione nei confronti dell'Opposizione.
Le
Commissioni Consigliari Permanenti sono l'unico strumento che il
Regolamento mette nelle mani del Sindaco e della Maggioranza per
coinvolgere, finalmente, le Opposizioni e per far sì che esse
collaborino alle scelte e alle decisioni. Sono dei tavoli (per
l'appunto «Permanenti»), a cui siedono membri della Maggioranza e
dell'Opposizione per discutere delle questioni che vengono sottoposte
all'attenzione del Consiglio, prima
che
esse vengano messe ai voti. Non costano quasi niente per le casse
comunali e non rallentano minimamente l'iter
procedurale.
Tutti
devono sapere che non
esiste alcun altro sistema sulla faccia della Terra che ci
consentirebbe di collaborare alle decisioni che vengono prese.
È
questo che, con una mozione al Consiglio Comunale del 29 novembre
2014, abbiamo chiesto, ai sensi dell'art. 8 e ss. del Regolamento
del Consiglio Comunale di
Comabbio. Abbiamo proposto di istituire due Commissioni Permanenti: una
per la Gestione del Territorio (edilizia, urbanistica, lavori
pubblici e materie attinenti), e una per gli Affari Generali
(bilancio e finanza, cultura e servizi sociali).
Ma
la nostra mozione è stata bocciata categoricamente, con
giustificazioni poco credibili. Con questo voto contrario,
l'Amministrazione ha pubblicamente ammesso di non avere alcuna
intenzione di ascoltare quel 62% di cittadini che sono rappresentati
in Consiglio dalle Opposizioni, ha dichiarato che intende procedere
ignorando la maggioranza effettiva dei Comabbiesi. Ma soprattutto, ha
reso inutile la nostra permanenza all'interno del Consiglio Comunale:
a che serviremo d'ora in avanti? Ad alzare la mano e a fare presenza?
A proporre idee su idee, progetti su progetti, iniziative su
iniziative che siamo sicuri non verranno neppure presi in
considerazione?
Noi
non ci stiamo!
Chiediamo che l'Amministrazione dimostri la maturità sufficiente a
non guardare da che parte provengano le buone idee, chiediamo di
essere ascoltati, che le nostre proposte vengano valutate.
L'Amministrazione
non è perfetta, talvolta sbaglia, fa scelte poco giuste e noi
esistiamo per evitare che ciò accada: per migliorare le decisioni
prima che siano prese in maniera definitiva, per proporre soluzioni a
cui l'Amministrazione non aveva pensato, per fornire un diverso punto
di vista sulle questioni. Ascoltare più pareri, infatti, porta a fare
scelte più giuste, e noi non chiediamo di interferire col lavoro
dell'Amministrazione, ma di fornire il nostro parere e le nostre
proposte, sicuri che esse siano valutate, discusse e, se appropriate,
accolte e messe in pratica.
La collaborazione fra Maggioranza ed Opposizione non contrasta minimamente col diritto di critica che ogni Opposizione
deve poter esercitare. Infatti, ogni Amministrazione di buonsenso
dovrebbe saper incassare la giusta critica fatta coi giusti modi, e
contemporaneamente mantenere un rapporto di collaborazione con le
Opposizioni. Solo in questo modo si può avere una Democrazia giusta
e un'Amministrazione efficiente.
Noi
non molliamo: riproporremo ancora la nostra mozione ogni qualvolta ce
ne sarà l'occasione, sicuri di un ravvedimento dell'Amministrazione.
Ma ci auguriamo che questo ravvedimento avvenga il prima possibile.